Archivio di Novembre 2010
Grazie alle indiscrezioni ottenute dal gruppo XDA otteniamo nuove inedite foto del nuovo googlefonino Samsung Nexus S.
Arrivano inoltre altre conferme da fonti non ufficiali sull’utilizzo di un processore dual core che potrebbe essere: Dual Core Orion 1GHz (basato su architettura Cortex A9).
Ecco la probabile configurazione:
- Dual Core Orion 1 GHz
- Open GL ES Supported
- 512 or 328MB Ram
- 1GB or 2GB Internal Memory (Not 100% known)
- 800×480 Screen Resolution
- 4″ Screen Size
- SuperAmoled2 – Possibly
- 720P HD Video
Ne abbiamo già più volte parlato, ora sembra praticamente certo che il nuovo Googlefonino sarà il Nexus S prodotto da Samsung. Al recente Web 2.0 Summit Eric Schmidt di Google aveva in mano il prototipo di questo smartphone (opportunamente mascherato per non rivelare il produttore), su di esso gira già Gingerbread, la nuova versione del sistema operativo che sarà ufficializzata nel giro di qualche settimana. Si concretizzano quindi i rumors delle settimane precedenti che già avevano anticipitao che il successore del Samsung Galaxy S poteva essere il prossimo telefono ufficiale della casa di Mountain View. Sembra che il Nexus S fosse già pronto per la produzione ma si sia deciso di rivedere l’aspetto progettuale volendo integrare un chip dual core di nuova generazione (forse Tegra 2 come per LG Star), scelta assolutamente ragionevole visto che il nuovo Nexus S dovrà fronteggiare anno prossimo un’infinità di terminali Android di nuova generazione in fase di lancio da vari produttori sul mercato.
Sul sito di BestBuy qualche giorno fa era addirittura apparsa la possibilità di prenotare il telefono (poi l’inserzione è stata rimossa) ma ne riportiamo la scheda tecnica (approssimativa) del prodotto:
Riportiamo inoltre l’intervista completa ad Eric Shimidt in cui si vede ripetutamente il Nexus S:
Interessante il nuovo smartphone Android di LG che uscirà i primi mesi di anno prossimo, si tratta (nome in codice) di LG Star, potrebbe essere il primo smartphone ad essere dotato di processore dual core sfruttando il nuovo chip Tegra 2 che Nvidia ha prodotto. LG Star dovrebbe disporre di un display da 4″, fotocamera da 8 Mpixel, fotocamera frontale per le videochiamate, espandibilità con microsd, batteria da 1500 mAh. Tegra2 dovrebbe garantire una potenza di calcolo incredibile e bassi consumi, il chip è certificato per la riproduzione di filmati 1080p. LG si sta affermando senza dubbio fra le superpotenze nel mercato Android ed ha in serbo il lancio di una decina di nuovi terminali nei prossimi mesi.
Ora ci si chiede se Google riuscirà a scendere in campo prima di LG (c’è chi crede addirittura prima di Natale) con il suo Nexus S, sembra che Nexus S fosse già pronto al lancio ma poi si sia deciso di rivedere il progetto con l’integrazione del dual core anche per questo terminale attualmente in progettazione da Samsung.
Aggiornamento del 14/12/2010: vi aggancio qui sotto due video youtube che dimostrano performance e reattività dell’interfaccia Android su questo terminale:
Oggi parliamo di un argomento che sta molto a cuore a coloro che utilizzano abitualmente una connessione ad internet attraverso firewall, spesso questi collegamenti impongono delle restrizioni sui siti visitabili. Per aggirare questo problema e poter vedere alcuni contenuti altrimenti non accedibili possiamo realizzare in modo relativamente semplice un tunnel ssh dinamico.
Il prerequisito è avere a disposizione un server ssh da qualche parte nel mondo ed esposto in internet.
Per semplicità immaginiamo di voler superare i vincoli sulla navigazione quando siamo sul pc dell’ufficio, supponiamo inoltre che a casa abbiamo a disposizione una connessione a banda larga flat con un router od un modem adsl (o altra tecnologia).
Ecco i passi da seguire:
a casa:
1) Dobbiamo predisporre sulla rete di casa un server ssh che ci servirà successivamente per fare un “tunnel” di rete. Nel mio caso il router che utilizzo per l’accesso ad internet (fonera 2.0n) dispone anche di un server ssh (nelle impostazioni del firewall va espressamente abilitato per essere acceduto dalla rete pubblica), nel caso il vostro router non lo abbia a bordo oppure nel caso abbiate solo un modem per l’accesso ad internet potete sempre installare un server ssh sul vostro pc di casa windows o linux (quest’ultimo lo ha di default). OpenSSH è disponibile per quasi tutte le piattaforme. Nel caso dell’installazione su Pc chiaramente quest’ultimo dovrà rimanere acceso, con il server ssh attivo e collegato ad internet.
2) E’ necessario consocere l’indirizzo IP pubblico associato al collegamento Internet di casa, se avete un IP statico basta annotarlo se invece (più comunemente) vi viene associato un IP dinamico lo dovete memorizzare di volta in volta oppure sfruttare un servizio di DNS dinamico, il più famoso è DynDNS.
in ufficio:
3) scaricatevi Putty, client telnet/ssh gratuito
4) lanciatelo ed inserite nella sezione Session l’indirizzo IP (oppure l’hostname) del server ssh di casa, la porta 22 è quella di default, lasciatela invariata.
5) Passare alla sezione Connection/SSH ed aggiungete una porta a vostra scelta su “Source Port”, nell’esempio ho impostato la 9990 (chiramente dev’essere una porta non utilizzata da altri servizi, controllate con netstat). Lasciate vuoto il campo “Destination” e spuntate “Dynamic”.
6) Ora avviate la sessione ssh cliccando sul pulsante “Open”, si avvierà un terminale in cui verrà richiesta l’autenticazione: nome utente e password per accedere al server ssh. Nel mio caso, sfruttando il router di casa ho passato le credenziali di amministratore del router (“root” come username e la pwd di admin impostata sul router). Una volta connessi possiamo ridurre ad icona putty, che non ci servirà più ma deve rimanere sempre attivo perchè ha stabilito il tunnel.
7) Ora configuriamo il browser internet per Navigare attraverso questo tunnel ssh che abbiamo appena creato. Si sfrutta il fatto che questo tunnel ssh con il forward dinamico delle porte si comporta di fatto come un proxy server di tipo Socks 5, quindi basta impostare sulle opzioni di rete del proprio browser, nella sezione proxy – Socks Host, l’indirizzo del pc locale su cui è in esecuzione putty (127.0.0.1) e la porta che abbiamo scelto di attivare (nel nostro caso la 9990). Ecco su Firefox le impostazioni da applicare (su Options/Advanced/Connection Settings):
Tutto funziona a meraviglia! La navigazione ora non ha più vincoli perchè sfrutta l’accesso alla rete di casa dove si presume non ci siano restrizioni.
Vi segnalo che è in arrivo la prima beta pubblica della più famosa mod disponibile per Android: la Cyanogen. Fino ad oggi diffusa soprattutto su terminali HTC è in fase di sviluppo anche per il nostro Galaxy S ed è notizia di questi giorni che probabilmente il primo rilascio pubblico potrebbe avvenire il prossimo 19 Novembre. La CyanogenMod è un firmware fortemente personalizzato da un gruppo di sviluppatori che ha riscritto in modo pesante anche il Kernel, la cosa che più mi ha incuriosito leggendo info a riguardo è il fatto che l’implementazione di Froyo sl SGS da parte di Samsung non ha integrato pienamente il nuovo compilatore JIT di Android come sugli altri terminali. Ricordiamo che il compilatore JIT è il motore responsabile dell’esecuzione della applicazioni scritte in Java, quanto più efficente è questo componente tanto più veloce è l’escuzione delle applicazioni. Con Froyo JIT ha visto un aggiornamento importante, garantisce ora una compilazione molto più rapida rispetto ad eclair e tutti i terminali che hanno beneficiato di questo aggiornamento hanno visto migliorare sensibilmente le proprie performance.
Sembra purtroppo che Samsung non sia riuscita ad implementare il nuovo JIT come si deve e di conseguenza i vantaggi che si sarebbero potuti ottenere su questo ottimo smartphone non sono arrivati pienamente. Ciò giustifica anche la differenza di punteggio su benchamark come Linpack fra Galaxy S e Nexus One (a favore di quest’ultimo, score di 15 per il galaxy s e 38 per il nexus one).
La mod Cyanogen ha implementato correttamente questa il motore JIT di Froyo ed i dati riportati dai benchmark (Quadrant) in questa fase di sviluppo sono i seguenti: 1622 con filesystem standard rfs e 2350 con filesystem ext4 ma si dovrebbero raggiungere risultati ancora superiori… ciò lascia pensare che anche la gestione del filesystem rfs da parte del kernel Samsung non sia stata fatta in modo corretto, i programmatori di cyanogen hanno dichiarato infatti che il filesystem rfs non ha particolari problemi, tali da giustificare un rallentamento del sistema. Ricordiamo che tutte le patch lagfix hanno sempre dato la colpa a quest’ultimo per il fatto che il Galaxy S non sia tanto veloce quanto potrebbe esserlo.
Aspettiamo con apprensione l’uscita di questa mod per fare le valutazioni di persona.
17/11/2010: la beta pubblica è uscita ecco qui sotto un video delle prime prove fatte sul Galaxy S, non si consiglia l’installazione se non agli smanettoni in quanto è ancora piena di bug e di funzionalità non ancora implementate.
Stamattina il mio Galaxy S ha aggiornato automaticamente il plugin flashplayer (la versione è la 10.1.105.6), dai primi test che sto facendo in questi minuti sembra magicamente risolto il problema della “lentezza” che dimostrava il browser quando nelle impostazioni abilitavamo il plugin. Anche pagine particolarmente complesse ora si dimostrano fruibili con una certa velocità anche con animazioni flash attive. Il plugin dovrebbe essere compatibile anche con il prossimo sistema Gingebread Android 2.3.
Provate ad effettuare l’aggiornamento dal Market (se ciò non è avvenuto in automatico) e riportate i vostri commenti.
Ieri con l’obbiettivo di spingere al massimo le performance del mio Samsung Galaxy S ho deciso di installare questo promettente kernel: SpeedMod.
SpeedMod è un kernel sostitutivo dell’orginale, può essere installato su base Froyo, quindi dovete avere una qualsiasi versione di Froyo per utilizzarlo, si applica attraverso il solito software Odin (oppure attraverso la recovery WorldClock Mod).
SpeedMod perfeziona alcuni parametri del sistema operativo linux (tweaks abilitabili a piacere da un menù di configurazione) che stanno alla base di Android, vengono in particolare bilanciate meglio alcune impostazioni (soprattutto l’HZ options che può incidere nella reattività del sistema a scapito dei consumi energetici), viene ridefinita l’allocazione della memoria RAM (341MB liberi all’avvio contro i 310 di default).
SpeedMod inoltre include altre patch di sistema che altrimenti andrebbero installate separatamente: cito la presenza di diverse soluzioni di lagfix, molto interessante anche il fix dei colori e della nitidezza del Galaxy S (abbiamo già visto che questo smartphone presenta di default una tonalità dei colori molto fredda, il bianco non è bianco ma un azzurrino.. inoltre vi è uno sharpening troppo accentuato).
Inoltre troviamo un’altra utile aggiunta al kernel: il modulo BackLightNotification che sopperisce alla mancanza sul SGS dei led di stato che avvisano di messaggi o chiamate perse, questa mod accende la retroilluminazione dei tasti a sfioramento qualora vi siano delle notifiche non lette, fantastico!
Bene, dopo un giorno di test, devo dire che i risultati si vedono il sistema appare ancora più veloce ed efficente, il lagfix che ho scelto è il NO-RFS – advanced ext4 che a detta di molti è la migliore soluzione, il fix dei colori sembra più preciso di quello di voodoo che introduceva invece una dominante gialla. Seppure Quadrant si attesta “solo” sui 1600 punti la sensazione che ho è di massima fluidità.
La “chicca” finale è che il kernel include anche la recovery WorldClock Mod personalizzata per gestire tutte le caratteristiche del Kernel, ricordiamo che questa recovery (che è un menù di boot iniziale) consente di mandare in esecuzione degli aggiornamenti di sistema, effettua backup e recovery della memoria del telefono (utilissima), permette di applicare diverse soluzioni di lagfix (con backup e restore dei dati automatica).
– Based on JPM Froyo kernel and modules from XXJPO initramfs
– Works on all stock Froyo ROMs XXJPO/XWJPA and popular custom ROMs
– 341MB RAM and all features should work e.g. 720P recording & playback
– Includes sztupy’s Universal Lagfix
– Includes neldar’s BackLightNotification 2.2 (Ver Jx.2)
– Sharpness & color fix for UI, inspired by supercurio’s work on Voodoo
– SpeedMod: Replaced kernel jhash2 with jhash3
– Adjusted kernel HZ value to (hopefully) balance battery life & smoothness
– Uses BFQ IO scheduler by default
– Updated ext4 code in kernel from http://www2.kernel.org/pub/linux/ker…/ext4-patches/
– Optimized compiler flags: -mcpu=cortex-a8 -mfpu=neon -mfloat-abi=hard -fno-gcse -fprefetch-loop-arrays –param l2-cache-size=512 –param l1-cache-size=64 –param simultaneous-prefetches=6 –param prefetch-latency=400 –param l1-cache-line-size=64
Eccoci di nuovo a parlare di Froyo per il nostro Galaxy S. Finalmente da ieri, e questa deve essere la volta definitiva, è disponibile l’aggiornamento ufficiale a Froyo per il nostro amato smartphone, la procedura di aggiornamento avviene attraverso il software ufficiale di Samsung: Kies.
La versione del firmware è la JP5 (con product code ITV), la ROM non introduce grosse novità rispetto alle versioni beta già disponibili da tempo su samfirmware.
L’ho personalmente installata tramite Odin (software non ufficiale di aggiornamento firmware).
Ecco l’annuncio fatto su facebook da Samsung stessa nella giornata di ieri:
“Samsung UK The roll out of Android 2.2 Froyo for Galaxy S has begun today, as some of you will have already seen. As previously stated the roll out will be completed in the UK by the end of November. To get your handset ready for the upgrade please download the latest version of Kies from the support section on Samsung.com/uk, where you can also find a video in the ‘How-To-Guides’ on how to download Kies and install Android 2.2 Froyo. http://bit.ly/cfjJDa” .
Questa versione di Froyo che sto provando ad una prima sensazione sembra buona, anche se non si nota un incremento così netto di performance rispetto ad Eclair. La reattività del sistema è come al solito ottima, per adesso pur non avendo montato nessun lagfix non ho notato impuntamenti all’apertura delle applicazioni anche se il filesystem rfs che Samsung ha scelto per la memoria interna di questo telefono è rimasto tale anche in questa versione del sistema operativo (i più ottimisti speravano che Samsung utilizzasse un filesystem più performante prendendo spunto dalle tante soluzioni di lagfix che sono state realizzate dalla comunità si smanettoni).
Le novità più importanti di Froyo sono senz’altro il rinnovato compilatore JIT (anche se sembra che il kernel di Samsung non lo abbia implementato pienamente) che promette prestazioni migliorate da 3 a 5 volte, in realtà tale aumento non è apprezzabile nel normale utilizzo del telefono (era invece molto evidente nel passaggio a Froyo fatto sul Motorola Milestone), forse perchè Galaxy già con lo stock Eclair aveva un’ottima fluidità. Tuttavia per gli amanti del benchmark diciamo che Linpack (un test puro di calcolo del processore) è passato da 8,2 a 14,0 (quindi quasi un raddoppio), mentre Quadrant è passato da 890 a 950, quest’ultimo benchmark è un test a 360° delle capacità del telefono ed oltre alla pura cpu testa anche l’I/O, le prestazioni grafiche, ecc.
Il flash è ora supportato dal browser web, funziona bene ma rallenta in modo consistente la navigazione, quindi se non strettamente necessario è consigliabile disattivare il plugin.
Mi è piaciuta molto la possibilità in fase di editing del testo di poter finalmente riposizionare il cursore su un determinato punto del testo in modo preciso grazie ad un indicatore trascinabile col dito (una soluzione simile alla lente di iphone per capirci). Nei prossimi giorni aggiornerò il post con qualche impressione aggiuntiva.
Anche i kernel modificati per le versioni beta di Froyo (ad esempio speedmod) sono comptibili anche con la JP5.
L’aggiornamento “ufficiale” avviene attraverso il software Kies di Samsung, comunque se avete già installato altre rom in precedenza od avete product code diversi che creano problemi potete tranquillamente flashare la Froyo JP5 italiano con il software Odin:
Se volete scaricare i 3 file del firmware + il software Odin più il driver usb necessario ad Odin per riconoscere il cellulare potete scaricarla dal mio hosting: JP5
Ciao a tutti, grazie alla disponibilità di rafpax oggi ho avuto il piacere di testare di persona il neonato LG Optimus One di cui avevamo già annunciato il lancio qualche post fa. Ricordiamo che si tratta di uno smartphone Android entry level di LG anche se a dire la verità di entry level non ha proprio nulla visto che la dotazione e le caratteristiche di questo smartphone sono assolutamente completi.
L’impressione in questo primo contatto con Optimus One è assolutamente positiva, i materiali e l’assemblaggio sono di buona qualità, il design a me personalmente piace molto. Anche i quattro tasti fisici posti alla base del display sono molto comodi ed efficaci (meglio dei tasti a sfioramento del mio Galaxy S), il comparto telefonico è convincente ed il volume del vivavoce si attesta ad un buon livello. Il sistema Android è dotato di un launcher molto simile all’originale, solo leggermente personalizzato da LG, si presenta reattivo e consente di fruire di tutte le applicazioni in assoluta scioltezza. Anche il browser internet pur non apparendo un fulmine di guerra comunque garantisce un certa snellezza anche nella consultazione di pagine complesse (non siamo ancora riusciti a testare il flash player non essendo preinstallato). Il fix al segnale GPS è molto rapido e preciso quindi nessun problema anche per quanto riguarda la navigazione stradale.
Abbiamo anche fatto una prova su strada per valutare la qualità della fotocamera da 3 Mpixel, riportiamo qui di seguito i risultati di questo test, ho affiancato le foto fatte con il Galaxy S per una comparazione:
foto scattate con il Galaxy S (cliccare per vedere la versione full):
foto scattate con LG Optimus One (cliccare per vedere la versione full):
Premesso che per entrambi i telefoni la fotocamera raggiunge dei livelli di qualità “discreti” e che la fotocamera del galaxy s raggiunge i 5 Mpixel (nei sample sono 4 Mpixel per il fatto che le foto sono state fatte in modalità “wide”) contro i 3 di Optimus One, possiamo evidenziare che Optimus One si difende abbastanza bene nelle foto fatte negli interni con sufficente luminosità, mentre nelle foto fatte all’aperto si nota una certa sottoesposizione che bisogna imparare a compensare con le impostazioni della fotocamera ed un algoritmo di sharpening particolarmente aggressivo che non mi piace molto.